Parliamo oggi di uno strumento che, sicuramente, durante gli anni 80 è stato utilizzato parecchio dai video giocatori di vecchia data, ovvero il cabinato arcade, che nelle sale giochi riusciva a essere la sola e unica attrazione in grado di rispondere perfettamente a tutte le richieste che gli appassionati di questo strumento possedevano.
Un cabinato da bar anni 80
Parlare oggi di un cabinato arcade anni 80 potrebbe lasciare dei dubbi nella mente dei giocatori della nuova era, ovvero coloro che hanno in casa una Playstation 4, una Xbox One oppure la Nintendo Switch: è bene che sappiate che i vostri genitori sono cresciuti a pane e cabinato e che molti pomeriggi venivano trascorsi presso le sale giochi oppure nei bar dove le sfide con questo genere di gioco erano all’ordine del giorno e caratterizzavano le diverse serate.
Il cabinato è una struttura, spesso realizzata in metallo, dalle dimensioni di vario genere e decorate con le scritte e stile che andava a caratterizzare il titolo presente all’interno dello stesso: per esempio un cabinato di Pacman aveva il titolo ben presente nella parte superiore mentre, lateralmente, i vari protagonisti del gioco erano presenti e realizzati con uno stile grafico abbastanza semplice e piacevole.
Questa struttura, al suo interno, possedeva una macchina in grado di riprodurre il disco o cartuccia contenente il gioco: i gestori dei cabinati, per avviarli, dovevano aprire il cabinato, inserire l’apposito titolo e attendere che il caricamento volgesse al termine, per poi lasciare il titolo ai giocatori che volevano sfidarsi in lunghe partite.
Il controller del cabinato era rappresentato da una leva e da qualche pulsante, ognuno dei quali permetteva di azionare una particolare funzione e inoltre, nella parte centrale, era presente il tasto di avvio della partita.
Sotto il profilo grafico, i cabinati permettevano di giocare a dei titoli la cui resa era molto interessante e anche sul fronte sonoro il cabinato riusciva effettivamente a rendere piacevole questo tipo di gioco.
Pertanto, grazie a tutti questi particolari aspetti, il cabinato arcade negli anni 80 riusciva a essere uno strumento di intrattenimento abbastanza diffuso e in grado di rispecchiare la voglia dei giocatori di mettersi alla prova.
Come funzionavano i cabinati arcade anni 80
Sul fronte del funzionamento i cabinati degli anni 80 avevano un metodo molto semplice.
Il giocatore doveva semplicemente inserire il gettone, il cui costo si aggirava attorno alle venti lire, per poi premere il tasto start, dopo aver scelto il numero di giocatori che avrebbero preso parte a quella partita.
Si tratta quindi di un metodo semplice sia per quanto riguarda il gioco e il divertimento, ma anche per il guadagno dei gestori del cabinato: molti proprietari dei bar decisero di sfruttare questo genere di strumento per incrementare le loro vendite visto che, oltre al gettone, molti giocatori aggiungevano una consumazione, come bibite fresche e non solo, che accompagnava le diverse sfide.
Negli anni 80-90 le sale giochi erano quindi molto popolate grazie ai diversi tipi di giochi in cabinato che fungevano da calamita per gli appassionati, i quali non riuscivano a tenersi lontani da questi strumenti, sfruttando le loro abilità per segnare il migliore punteggio oppure riuscire a completare l’ennesimo nuovo livello di gioco.
Alcuni titoli arcade games anni 80
Il cabinato maggiormente famoso anche in Italia è sicuramente quello di Pacman, il videogioco che ha scritto proprio una storia di questo tipo di strumento e che tutti hanno utilizzato durante quegli anni almeno una volta nella loro vita.
Il cabinato arcade di Pacman si presentava come quello maggiormente utilizzato visto che la semplicità di gioco, nonché la voglia di lasciare impresso il proprio record e vedere se qualche altro giocatore lo aveva superato, faceva in modo che questo titolo venisse utilizzato con maggior frequenza da parte dei giocatori.
Ma anche Bubble Bobble, altro titolo tipico dei cabinati anni 80, veniva sfruttato dagli appassionati dell’epoca: completare i diversi livelli abbinando i colori delle varia bolle prima che il soffitto del gioco si abbassasse completamente, rappresentava un livello di sfida in grado di intrattenere i diversi giocatori.
Super Mario rappresenta l’ennesimo titolo arcade che spopolava al periodo e verso la fine degli anni 80 altri titoli si affacciavano al mondo dei cabinati: Metal Slug, il gioco dei Simpson e diversi altre versioni di giochi arcade platform iniziarono a essere prodotti dalla Konami, Namco e Sega, che rappresentano le maggiori realizzatrici di questo genere di giochi per cabinati.
Oggi, a circa 40 anni di distanza, i cabinati sono stati totalmente rivoluzionati e nelle sale giochi tende a mancare la classica struttura con tanto di manopole e tasti da premere freneticamente facendo in modo che il livello venga completato.
Quella sensazione di arcade è quindi sparita e i cabinati classici, oggi, sono sempre più rari da trovare soprattutto nei bar o chioschi in spiaggia, lasciando quindi un vuoto che difficilmente viene colmato dalla nuova versione dei cabinati e che non è mai riuscito a conquistare il cuore di chi è cresciuto con questi giochi durante gli anni 80 e 90.
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