Out run

Out Run è un videogioco nato nel 1986, creato da Yu Suzuki e distribuito da SEGA. Si tratta di un arcade di corse automobilistiche con animazione in tre dimensioni. Il motore grafico usato è all’avanguardia ed è stato poi adottato per numerose piattaforme SEGA successive.

La protagonista indiscussa del videogame è una Ferrari Testarossa Spider con la visuale del giocatore alle spalle della vettura.

Il personaggio principale è affiancato da una bellissima ragazza bionda e lo scopo è completare 5 livelli rispettando i tempi previsti, così da raggiungere il traguardo. La Ferrari Testarossa Spider, nella realtà, è un modello che fu prodotto come pezzo unico per Gianni Agnelli e non fu mai messo sul mercato. Grazie a Out Run, però, questa macchina è diventata sicuramente la Ferrari più famosa sui videogiochi. Dopo oltre trent’anni ancora oggi si gioca con piacere a Out Run, sfrecciando con la nostra Ferrari lungo strade pubbliche e ampie. Oppure la si guida attraverso location spettacolari e panoramiche con strade piene di saliscendi e curve ampie.

Ovviamente il gioco non consiste soltanto nello sfrecciare lungo le diverse piste, ma durante la gara bisogna evitare altre vetture, come macchine, auto sportive o camion. Un’altra particolarità di Out Run è la spettacolarità degli incidenti, perché ovviamente non si riesce sempre ad evitare gli ostacoli.

Poteva succedere di avere piccoli sbandamenti, testacoda, oppure rigirarsi con tutta l’automobile fino ad espellere letteralmente i passeggeri dall’abitacolo. Il “Game Over”, tuttavia non avviene in questo caso ma soltanto se non si riescono a raggiungere gli obiettivi entro il tempo previsto.

Un gioco presente in tutti i cabinati negli anni ’90

Out Run ebbe un successo enorme durante tutti gli anni Novanta, tanto che il suo cabinato è stato per oltre un decennio un punto fermo all’interno delle sale giochi.
Ciò che piaceva tanto di questo videogame erano le tante possibilità ed i numerosi scenari giocabili.

Nela fine degli anni 80 e inizio anni 90 non c’era una sola sala giochi che non avesse il classico cabinato di Out Run

Il giocatore, infatti, finito ogni livello, si trovava di fronte ad una scelta tra due possibili livelli e scenari successivi.

Out Run si compone di 15 scenari, che si estendono in maniera piramidale a partire dal primo livello, che è sempre lo stesso. Dal secondo in poi ci sono due possibilità di scelta, fino al quinto ed ultimo livello, dove invece gli scenari da scegliere sono ben cinque.

Oltre a questo mix di scelte e livelli, vi erano i percorsi esterni che potevano essere raggiunti soltanto andando sempre dalla stessa parte (destra o sinistra) in qualunque bivio.

I livelli centrali, invece, si raggiungono con più combinazioni di scelte. Da sinistra a destra, ciascun percorso presenta un livello crescente di difficoltà. Questa formula permetteva di giocare partite sempre diverse e rendeva divertente il gioco, convalidandone il successo durante tutti gli anni Novanta.
Una vera chicca per i giocatori è sicuramente quella di poter scegliere il brano musicale di accompagnamento durante il gioco, proprio come se si stesse ascoltando la radio dell’automobile.

Si poteva scegliere tra tre tracce differenti (“Magical Sound Shower”, “Passing Breeze” e “Splash Wave”) tutte firmate da Hiroshi Miyauchi.

Un’altra novità riguarda il cabinato di gioco, che era composto da un volante al posto delle classiche levette.

Il volante utilizza la tecnologia di “force feedback” che si muove come se il giocatore stesse realmente guidando la Ferrari Testarossa e funziona come un vero e proprio antenato dei moderni simulatori virtuali, tanto da sussultare quando si urtano altre vetture oppure se si finisce fuori strada o cappottati.

Oltre a questo fantastico cabinato, tuttavia, vi era anche una versione deluxe che simulava una vera e propria “automobile” dove il giocatore poteva sedersi (sul “sedile”) e guidare la Ferrari inclinandosi (assieme a tutto il cabinato) a destra o sinistra seguendo le curve ed il percorso.

Un gioco  presente in molte console dall’86 in poi

Ovviamente Out Run dal 1986 riscosse un successo enorme e ai giocatori non bastava più recarsi in sala-giochi per godere del proprio titolo preferito. Per questa ragione SEGA propose il titolo anche per le proprie console casalinghe e portatili, dal SEGA Mega Drive al Game Gear.

Oltre alla versione del gioco nel cabinato, Out run è stato riprodotto su molte piattaforme sia SEGA che Nintendo, ci sono state versioni per Commodore 64, SEGA Mega Drive, il SEGA Game Gear, mentre la versione su Nintendo del gioco è stata adattata per Nintendo 3DS e Nintendo Switch

In questo modo si poteva giocare in qualsiasi momento a Out Run, un gioco che con i suoi oltre trent’anni di esistenza ancora oggi appassiona e diverte milioni di videogiocatori.

Ancora oggi, nonostante ormai la tecnologia del settore videogames abbia fatto passi da gigante, tanto da essere arrivati a vivere una realtà virtuale in tre dimensioni (basti pensare ai visori elettronici), il retrogaming appassiona una grande fetta di mercato.

Si tratta di un fenomeno importante, che permette a titoli come Out Run di continuare ad esistere nel cuore dei vecchi appassionati.

La cosa più bella è sicuramente vedere un papà (giocatore di Out Run trent’anni fa), giocare con il videogame assieme al suo bambino. Si tratta di un gioco che riesce a unire due generazioni. La longevità sorprende e rende felici.

In un mondo dove ormai sembra essere una rincorsa alla tecnologia più avanzata, infatti, è bello vedere che esistono ancora persone che si lasciano guidare dalla nostalgia e permettono ai più giovani di conoscere un passato che non hanno vissuto e che non potrebbero assaporare in nessun altro modo. Out Run resterà un gioco eterno che continuerà ad appassionare vecchie e nuove generazioni.

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